Il passo consiste nel passare dei lacci di corda con un ago curvo alla distanza di circa 10 cm.

Questa operazione ha la sua importanza perché quei lacci servono a trattenere il crine o il capecchio che vi verrà avvoltolato. I lacci devono essere lenti affinché passino due dita dell’operaio al fine di avvoltolare l’imbottitura.

A questo punto occorre tener presente una norma importantissima che sarà la base perché l’apprendista tappezziere riesca ad acquisire quel tatto indispensabile affinché le imbottiture acquistino la forma desiderata ed inoltre, non si sentano vuoti nella disposizione del crine o capecchio. Sia l’uno che l’altro verranno collocati ben suddivisi oltre ad essere accarezzati e plasmati. Nessun tappezziere potrà perfezionarsi nel ramo imbottitura, se non avrà preso confidenza con tale operazione, che è importante e facilita la prosecuzione del lavoro.

Anzitutto si deve determinare l’altezza dell’imbottitura che si vuole ottenere per poter porre in ogni laccio di corda la quantità di materiale necessario subordinato alla qualità. I materiali più usati possono essere: crine animale per imbottiture di maggior pregio, fibra nervosa e lunga che darà più elasticità e leggerezza; crine vegetale, la cui fibra ha poca elasticità; capecchio, che rende l’imbottitura più resistente ma poco elastica. Fra i suddetti materiali, specialmente in questa prima operazione che si sta illustrando, i più usati sono il crine vegetale e il capecchio per ragioni economiche. Essi vanno preventivamente cardati a macchina e ripassati a mano. Piccole manciate di tali materiali vengono immesse nei lacci, arrotolati su di essi, allargate le fibre e dopo averle suddivise abbozzare contemporaneamente la forma che si vuol ottenere lungo il perimetro del fusto. Poi, con lo stesso materiale sciolto, si riempie la parte centrale del sedile, prima fissandolo coi lacci centrali, e poi allargandolo leggermente e premendolo con le mani fino a non sentire più vuoti al tatto.

Si eseguono anche imbottiture, solo per tipi di sedili di sedia leggeri, di tipo cosiddetto inglese o a pelote come la definizione francese, per le quali l’operazione di rotolamento dei crini al contorno non è necessaria; basta immetterlo sotto i lacci.